mercoledì 28 marzo 2018

Addio Anatolia

Un nuovo libro arricchisce da oggi la biblioteca associativa, un caposaldo della letteratura ellenica, un capolavoro storico e narrativo, Addio Anatolia di Didò Sotirìou. Testo fortemente drammatico che racconta, in forma epica e sofferta, la scomparsa della componente greca dalle terre in cui era insediata da tremila anni, uno dei capitoli più sofferti della nostra storia recente, la deportazione dei Greci dall'Asia Minore, la terra dei loro avi.
Tradotto dal nostro socio onorario e amico Maurizio De Rosa, il libro è disponibile per il prestito e la consultazione dei soci.



martedì 27 marzo 2018

In rete il numero 15 di CONTRO CORRENTE

E' stato pubblicato il n. 15 del periodico italogreco Contro Corrente del nostro socio onorario e amico Angelo Saracini.
Si può leggere al link Contro Corrente n. 15
In particolare a pagina 9 il pezzo sulla replica a Oria di Nata a Costantinopoli


domenica 25 marzo 2018

25 MARZO 1821: L’INIZIO DELLA RIVOLUZIONE GRECA

Con piacere ospitiamo questo intervento spontaneo del socio giovane Edoardo Trombettieri, dedicato ad uno dei momenti più importanti della insurrezione greca contro i Turchi invasori, la rivolta iniziata il 25 marzo del 1821. Edoardo si trova ad Atene da alcuni mesi per il suo progetto Erasmus.




A seguito della caduta di Costantinopoli, e quindi dell’impero bizantino, avvenuta ad opera dell’impero ottomano nel 1453, il suolo ellenico è stato vittima di vessazioni, usurpazioni, ruberie, persecuzioni ed uccisioni da parte dei vicini turchi. Con la conquista nel 1460 dell’ultimo territorio bizantino e della Morea (Peloponneso), l’impero ottomano ha regnato per circa quattro secoli, seminando terrore e calpestando ogni tipo di libertà dei cittadini. La situazione difficile in cui versava il popolo greco ha favorito la crescita di un senso di ribellione nei confronti dei “padroni”, dando vita ad una forma di organizzazione rivoluzionaria, seppur molto divisa, eterogenea ed in forma embrionale. Una delle strategie di ribellione messe in atto dai greci era dare appoggio alle popolazioni straniere che combattevano contro i turchi in numerose guerre. Per esempio, la battaglia di Lepanto avvenuta nel 1571, ha visto numerosi greci appoggiare la “Lega Santa” contro l’impero ottomano. La stessa strategia è stata utilizzata quando i greci hanno deciso di appoggiare le rivolte dei contadini dell’Epiro nel biennio 1600-1601, oppure, ancora, quando hanno appoggiato la Repubblica di Venezia contro i turchi per il controllo del’Egeo e dell’attuale Peloponneso. E così via. I risultati furono in un primo momento rincuoranti, portando alla vittoria, seppur in inferiorità numerica, in alcune rivolte, e ottenendo l’indipendenza in alcuni territori. Tuttavia, la situazione poco a poco sarebbe degenerata; la mancata sollevazione popolare ha fatto sì che i “ribelli” fossero una piccola minoranza, sterminata subito dopo dai turchi che avevano messo in atto delle vere e proprie stragi. Si ricorda, per esempio, il caso dell’assassinio nel 1798 di Ρήγας Βελενστινλής Φεραίος (Rigas Velenstinlis Fereos), un precursore dell’indipendenza che aveva messo in circolazione alcuni documenti su una possibile Grecia libera.
Nel 1814, alcuni rivoluzionari decisero di organizzarsi, dando vita alla cosiddetta Φιλική Εταιρία (Filikì Eterìa), una società rivoluzionaria segreta che aveva il compito di riunire i vari leader delle classi greche con l'obiettivo finale di liberare la patria dall'occupazione ottomana. Questa società venne fondata in particolare da tre greci: Nikolaos Skoyfas, Emmanoyel Xanthos e Athanasios Tsakalof. Appoggiando rivoluzioni nel Peloponneso e a Costantinopoli, la società inizia a credere seriamente di poter essere il perno motore della rivoluzione. Non a caso, un primo evento importante si è verificato con l'appoggio dato alle rivolte nei principati danubiani: capitanata da Αλέξανδρος Υψηλάντης (Alexandros Ipsilantis), nato a Costantinopoli nel 1792, la rivolta del 6 marzo 1821 avrebbe innescato la scintilla per l'esplosione della rivoluzione greca. Nonostante Alexandros sia stato sconfitto dall'impero ottomano, appoggiato dai Russi in quella occasione, il 17 marzo, una popolazione del sud, i manioti, avrebbero dato vita ad una rivolta nel Peloponneso che sarebbe stata seguita dai vicini di tutta la regione. Entro la fine di quello stesso mese, tutto il Peloponneso avrebbe deciso di imbracciare le armi per poter dichiarare guerra al nemico turco. Ad ogni modo, il 25 Marzo, non a caso giorno dell'Annunciazione alla Madonna che, secondo i cristiani ortodossi, rappresenterebbe il giorno in cui la salvezza sarebbe arrivata grazie alla nascita di Gesù Cristo, fu dichiarata l'ufficialità della guerra per l'indipendenza. L'insurrezione sarebbe stata fomentata principalmente dall'arcivescovo di Patrasso, Germanòs, appoggiato da Theodoros Kolokotronis alla guida degli Armatolì e Kleftes. Contemporaneamente, Alì Pascià guidava la secessione dell'Epiro, che fu repressa un anno dopo, nel 1822, dai Turchi. Ricordiamo alcuni degli episodi più grotteschi messi in atto dagli ottomani, in particolare quelli nell'isola di Chio, dove nel 1822 la popolazione venne letteralmente sterminata, e a Costantinopoli, dove si verificò il cosiddetto massacro di Costantinopoli, con l'impiccagione del patriarca. Questi fatti fecero sì che, più tardi, anche l'impero russo, la Gran Bretagna, il regno di Francia e altre potenze europee decisero di sostenere la causa greca; dall'altro lato, i turchi furono invece aiutati dall'Egitto, Tripolitania, Algeria e Tunisia. Lo scontro sarebbe durato fino a quando, nel 1829, con il Trattato di Adrianopoli, venne riconosciuta l'autonomia alla Grecia, seppur sotto il protettorato di Francia e Gran Bretagna. Tuttavia, nel 1830, con il Protocollo di Londra, venne sancita l'indipendenza greca, dopo nove lunghi anni di scontri. Alcune regioni erano rimaste comunque sotto il controllo ottomano, come Macedonia, Creta, Tessaglia, l'Epiro e la Tracia. Due anni dopo, nel 1832, nonostante alcuni rivoluzionari nel 1827 avessero sancito un primo ordinamento repubblicano sotto la presidenza di Giovanni Capodistria, a seguito del suo assassinio dovuto alla sue maniere troppo forti, le potenze protettrici decisero di imporre la monarchia. Così, nell'agosto del 1832, Ottone di Wittelsbach divenne re, eletto dal popolo a Nauplia.
Oggi, 25 Marzo, la Grecia ricorda questi eventi. Il popolo greco si unisce, come è solito fare, in una grande sfilata che parte da Koukaki e termina a Syntagma.
25 Marzo 1821 - 25 Marzo 2018. La Grecia ricorda. La Grecia si unisce.
ΖΉΤΩ ΤΟ ΕΛΛΗΝΙΚΌ ΈΘΝΟΣ!


Edoardo Trombettieri





lunedì 19 marzo 2018

Galleria di Elena ad Oria

Splendida serata con una sala gremita di amici, parenti, conoscenti ed un folto pubblico curioso di assistere alla storia sceneggiata della vita di Elena di Oria nella sua cittadina messapica.
Per l'occasione l'opera Nata a Costantinopoli è stata ribattezzata dal regista Alfredo Traversa semplicemente Elena, perché così la protagonista è conosciuta nella sua patria adottiva, Oria, dove il lavoro è stato replicato dalla compagnia che ha per protagonista Valentina Rota nei panni di Elena e che ha visto sul palco la presenza di Giuseppe Calamunci che ha interpretato Pietro, colui che diventerà il marito di Elena, e poi Clara Magazzino e Fernando Colitta.


























Le foto sono di Patty Di Levrano

venerdì 9 marzo 2018

Dono degli Atti dei Convegni di Taranto

L'Istituto per la Storia e l'Archeologia della Magna Grecia, e per esso il presidente prof. Aldo Siciliano, ci dona una copia degli Atti del 54° Convegno di Studi sulla Storia e l'Archeologia della Magna Grecia tenuto a Taranto nel mese di settembre del 2014 per esserne stati evergeti sottoscrivendo la borsa di studio in favore di giovani studiosi partecipanti all'importante assise mondiale.



giovedì 8 marzo 2018

Elena a Oria

Domenica 18 marzo nell'auditorium della chiesa di san Francesco di Paola con inizio alle ore 18,30 a ORIA (BR) la compagnia teatrale del regista Alfredo Traversa metterà in scena Elena, una versione adattata ma integrale di Nata a Costantinopoli, dramma già rappresentato a Taranto e a Roma con il patrocinio dell'Ambasciata di Grecia in Italia.
L'essenza delle opere teatrali è la loro riproposizione e questa occasione è destinata al pubblico di Oria, agli amici e ai conoscenti di Elena che lì vive, a chi non era potuto venire a Taranto per assistere alla prima di due anni fa.
Chi volesse rivederla o se la fosse perduta allora, può essere domenica a Oria per un'opera molto emozionante e commovente. Per la prenotazione dei posti si può telefonare al 329 632 6386. Il biglietto costa solo 5,00€.
Ricordo in breve che è la storia della vita di Elena, nostra amica nata nella comunità greca di Costantinopoli/Istanbul e costretta dai turchi ad abbandonare la sua città in seguito ai disordini del 1955 e poi del 1964.
Le sue vicissitudini da lei stessa raccontate sono state raccolte da noi, ne abbiamo fatto prima un fascicoletto di memorie che poi sono state offerte al regista Alfredo Traversa che le ha messe in scena. Dalla Grecia, grazie all'incomparabile sostegno del povero Spiros METAXAS, che intanto lo scorso settembre ci ha lasciato per sempre, abbiamo avuto la colonna sonora originale e la canzone Elena della Polis dal musicista Sakis Tsilikis e dalla splendida voce della cantante Vasia Zilou.




mercoledì 7 marzo 2018

L'isola di Arianna

Un nuovo libro, un romanzo, arricchisce da qualche giorno la biblioteca dell'associazione a disposizione dei soci per la lettura, il prestito e la consultazione: si tratta di L'isola di Arianna, romanzo d'esordio  di Luisa Rosa Barolo pubblicato dall'editore Antonio Tombolini.


La vicenda narrata si svolge sull'isola greca di Naxos nella settimana che precede la Pasqua ortodossa ed è un'avventura emozionante fra i colori ed i sapori di un affascinante angolo di Mediterraneo.

LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano